martedì 27 agosto 2019

CONSIGLI DI LETTURA - "Malattie, vaccini e la storia dimenticata" di R. Bystrianyk e S. Humphries (2013)

di Anselmo Cioffi

«Il modo in cui la grande moltitudine di poveri viene trattata oggi dalla società è rivoltante. Sono attratti nelle grandi città dove respirano un’aria ben peggiore rispetto alla campagna; sono relegati in quartieri che, per i criteri con cui sono stati costruiti, hanno la ventilazione peggiore di qualsiasi altro; sono privi di ogni strumento per la pulizia, dell’acqua stessa, visto che le tubature vengono messe solo a pagamento e i fiumi sono talmente inquinati che si rivelano inutili a questo scopo; sono obbligati a gettare ogni scarto e immondizia, le acque sporche e spesso tutti gli escrementi e gli scarichi disgustosi per strada, poiché non esiste altro modo di liberarsene; sono perciò costretti a infettare i luoghi stessi in cui vivono.»
Friedrich Engels, The Condition of the Working-Class in England in 1844

«Credenze e paure hanno una forte influenza sulla psiche. Poiché i poteri gerarchici hanno sfruttato queste vulnerabilità tutte umane, esse hanno purtroppo forgiato il mondo. Le persone sono portate a credere che, poiché il mondo è un luogo pericoloso, solo i governi o le grandi istituzioni possano offrire protezione, in quanto più vaste e meglio informate delle piccole comunità. Regole e restrizioni vengono rispettate e messe in pratica. Chi la pensa così tende a perdere fiducia nella propria capacità di giudizio e demanda agli altri la facoltà di pensare e di prendere decisioni. I medici non fanno eccezione. Consegnano la loro indipendenza di pensiero ai testi, ai gruppi di consulenti esperti e alle consuetudini, che variano al variare delle influenze politiche dei tempi.»
R. Bystrianyk e S. Humphries

Non si può fare a meno di constatare che uno dei capisaldi del catechismo della religione laica globalista, è costituito oggi dal pesante obbligo vaccinale, che è stato definito come imprescindibile. Qualsiasi, anche timida opposizione, viene bollata come novax, e criminalizzata. Non credo vi sia attualmente argomento più tabù. Lo è talmente tanto, da risultare in qualche modo comparabile a quanto lo sia stato il sesso nel passato più o meno remoto. Sesso che invece, al contrario, è sempre più ossessivamente presente nella narrazione odierna: una falsa liberazione, che si sta rivelando sempre più come nuovo strumento di controllo. Pasolini docet.

Se da una parte, risultano essere comprensibili le motivazioni legate agli interessi economici sui vaccini, queste però non sono sufficienti a spiegare fino in fondo l'accanimento isterico sulla questione. A fronte anche delle condizioni in cui versa la sanità, sempre meno accessibile ai meno abbienti e ai più deboli e sempre più concepita come bene esclusivo per chi può permettersela.
Questo saggio, che ha come autori un medico e un genitore, è oramai diventato una sorta di classico, ma è quasi sconosciuto in Italia. Alla base del libro vi è una ricerca documentatissima e molto accurata, con l’indicazione delle relative svariate fonti e numerose note. Un libro fatto di tante citazioni e foto d’epoca, con didascalie originali.

La storia raccontata è una storia dimenticata, che, eppure, parte da un passato non affatto remoto. Un passato che era ancora presente neanche un secolo fa, pieno di malattie, miseria, degrado e sfruttamento.
L'immagine di un idilliaco bel tempo andato, fatto di romanticismo, di verde incontaminato, di fiori, di aria e acqua pura, di assenza di inquinamento e di relazioni più umane, è del tutto falsa.

Nel corso di tutto il XIX secolo e nei primi decenni del XX, infatti, a causa dell’aumento della densità demografica nelle grandi metropoli occidentali, uno degli effetti più dirompenti dell’industrializzazione, masse di diseredati si riversarono nelle città, costrette ad accettare condizioni di lavoro disumane, un vero e proprio schiavismo, che coinvolse anche donne e bambini. Vivevano ammassati in tuguri e baracche, senza il minimo riguardo nei confronti delle condizioni igieniche. Le epidemie, le pandemie e le gravi infezioni erano all’ordine del giorno, eventi che portarono all’insorgere o all’aumento esponenziale di malattie endemiche quali: vaiolo, morbillo, scarlattina, pertosse, colera, tifo, difterite, dissenteria, febbre gialla, tubercolosi, polmonite, febbre puerperale, malattie che causarono milioni di morti.

Tutto ciò era aggravato da conoscenze praticamente nulle sulle norme igieniche e sulla nettezza urbana.
Le condizioni igieniche, il degrado, lo schiavismo, le pratiche mediche spesso al di fuori di ogni prevenzione sanitaria, furono le principali responsabili dell'enorme morbilità nell'ottocento e nei primi decenni del novecento. Migliorando e cambiando sensibilmente queste, ci fu una graduale ma decisa diminuzione delle malattie, fino alla quasi scomparsa di molte di loro. Secondo gli autori, il merito andrebbe dunque ascritto a questo, e non ai vaccini, che, seppur in alcuni casi hanno limitatamente funzionato, in molti altri hanno peggiorato decisamente la situazione.

Valga come esempio, la piaga tremenda costituita dalla febbre puerperale che ha condotto a percentuali altissime di decessi. Talmente alte da destabilizzare fin nelle fondamenta la società stessa, attraverso la distruzione e segmentazione di interi nuclei familiari.
Quello che accadde con questo flagello è abbastanza paradigmatico di quanto la scienza, assunta come dato di fatto inoppugnabile, possa essere ritenuta in massima parte responsabile. La stragrande maggioranza dei medici rifiutava di prendere precauzioni igieniche che oggi sono considerate la norma: lavare e disinfettare le mani, sterilizzare gli strumenti chirurgici. Chi tra loro cercava di far passare tali pratiche di puro buon senso, veniva sostanzialmente criminalizzato. Ricorda qualcosa?

Tale questione se riportata all’attualità, assume un aspetto assai inquietante. E’ infatti cronaca di questi ultimi anni l’allarme igienico negli ospedali, causa di infezioni: le morti sono in esponenziale aumento. Diretta conseguenza di decenni di tagli sempre più ingenti alla sanità pubblica.
La parte più particolareggiata del libro riguarda la storia di alcuni vaccini, analizzati scrupolosamente, con dati e dimostrazioni scientifiche molto tecniche e dettagliate. Una storia paradigmatica. E’ semplicemente sorprendente constatare che nell’insieme è stata una storia di fallimenti, di complicanze e di decessi, con l’esplosione ulteriore di nuove malattie.

Non è solo storia di vaccini, ma anche di ogni questione che in qualche modo venga ad interagire con essa. Buona parte dell'ideologia che fa da retroterra culturale ai sostenitori della vaccinazione obbligatoria è la stessa dei sostenitori dell'eugenetica e delle sterilizzazioni obbligatorie.
"Gli eugenisti utilizzavano la vaccinazione obbligatoria come precedente, per le loro argomentazioni sulla sterilizzazione a “protezione” del pubblico. Credevano che la vaccinazione proteggesse gli individui e il pubblico dalla malattia e che la sterilizzazione eugenica proteggesse la società dalla “degenerazione razziale”. La vaccinazione obbligatoria è analoga alla sterilizzazione eugenetica obbligatoria, nella misura in cui entrambe sono non-punitive e implicano che l’individuo venga preso con la forza e soggetto a trattamento chirurgico… la vaccinazione protegge gli individui da una malattia grave e ripugnante nell’immediato futuro; la sterilizzazione eugenetica protegge la società dalla degenerazione razziale in un futuro più remoto."

Il saggio include anche capitoli dedicati alla storia di due grandi flagelli quasi dimenticati: fame e scorbuto, e al grande ruolo terapeutico della vitamine, soprattutto la C, spesso assai sottovalutate, per far spazio appunto ai vaccini o alle terapie a base di farmaci.
Molto suggestivi e interessanti i capitoli finali su rimedi dimenticati e su credenze e paure.
A conclusione valga quello che dicono gli autori per quanto riguarda la vitamina C, ma che può benissimo valere per altri rimedi terapeutici e di prevenzione dimenticati, per le norme igieniche e per un'adeguata e sana alimentazione, che, si badi bene, non rivendicano come uniche e sole soluzioni, ma che oggi vengono costantemente sottaciuti e sottovalutati:
«I dottori hanno utilizzato la vitamina C con efficacia in casi di morbillo, scarlattina, poliomielite, pertosse, astinenza da droghe, malattie coronariche, cancro, sepsi con pericolo di morte, encefaliti, polmoniti, e altre affezioni. Purtroppo il loro lavoro è stato dimenticato o volutamente negato.»

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