Consigli di lettura
Giorgio Galli
Hitler e il Nazismo Magico (1989)
«La rivoluzione scientifica e il razionalismo illuminista hanno schiacciato ed emarginato modi di conoscenza che hanno antiche radici nella storia umana e che sono state di volta in volta variamente definite come magia, stregoneria, occultismo, esoterismo, ermetismo, astrologia, alchimia: espressioni di modi di essere e di tentativi di approccio alla realtà che hanno caratteristiche differenziate, ma che la cultura egemone classifica sotto il comune denominatore dell'irrazionalità. Queste culture tentano costantemente di riemergere.
Quelle libertarie ed egualitarie si sono manifestate nei termini che ho descritto in Occidente misterioso. Quelle volte a far acquisire un'eccezionale potenza e a stabilire ferree gerarchie, sono riapparse come componenti di quei fenomeni complessi che sono stati il movimento nazista e il Reich hitleriano.»
Dalla introduzione dell'autore.
«il gruppo di personalità che è all'origine del nazismo è un'associazione di intellettuali formatasi in un ambiente culturale la cui nota dominante è la componente occultista. Partendo da convincimenti comuni questo gruppo di intellettuali deve aver visto nel Fuhrer un uomo ricco di quelle particolari doti che rendono adatti ad assumere una determinata leadership. Doti forse quasi medianiche.»
Da un'intervista a Galli.
Giorgio Galli è stato uno storico e un politologo assai rigoroso, esperto di esoterismo, ma non solo. Oltre a questo saggio, su tale tema scrisse altri due libri imperdibili: "Occidente misterioso", appunto, e "La politica e i maghi". Studioso dei legami e delle connessioni che ha il potere politico con il potere esoterico di tutti i tipi, lo ha fatto con grande scrupolo e serietà.
Molti anni or sono, una fortunata puntata (divisa per l'esattezza in due parti) della trasmissione televisiva de "La Grande Storia", dal titolo "I misteri del nazismo", prese spunto da questo eccellente libro e si avvalse della collaborazione dello stesso Galli.
Un ottimo esempio di giornalismo televisivo e di documentarismo storico, esente da sensazionalismo e caratterizzato, al contrario, da grande sobrietà espositiva e da notevole livello di approfondimento. Doti assai rare nel panorama televisivo italico, anche quando si tenta una presunta operazione culturale.
Non è facile trattare storicamente il fenomeno del nazismo, ed è ancora più difficile, se a ciò aggiungiamo anche il tentativo di volerne analizzare le radici magiche ed esoteriche.
La tesi del libro di Galli è che Il nazismo "il male assoluto" ha avuto, accanto alle motivazioni economiche, storiche e politiche ben conosciute e lungamente analizzate, anche, appunto, più oscure radici esoteriche, che pur non essendo le uniche cause, hanno avuto un ruolo di rilievo per il processo politico in atto nella Germania di quel periodo, un ruolo tutt'altro che ininfluente, come sosteneva buona parte della storiografia tradizionale. Sarebbe, tra l'altro, evidente, che anche come reazione al trattato di Versailles, in Germania le società occultiste acquisirono pure un marcato carattere politico.
Giorgio Galli ha avuto il merito di essere tra i primi ad avanzare questa ipotesi. Questo suo saggio è ormai un classico.
All'epoca la reazione degli accademici non fu tra le migliori, al massimo ignorato, se non trattato con sufficienza.
Oggi, questa interpretazione, con una serie di varianti e accenti diversi, non è più messa in dubbio dalla maggior parte degli storici del nazismo.
Galli ha continuato ad approfondire l'argomento anche successivamente, fino alla sua morte, tramite libri, interviste e articoli.
Lo ha sempre fatto con rigore e serietà lontano anni luce da certe semplificazioni che vedono simboli massonici e satanisti dappertutto, e che cercano perfino di sdoganare l'immondizia antisemita dei "Protocolli dei Savi di Sion".
Il suo studio parte dal presupposto che anche l'orrore debba essere studiato meticolosamente e senza pregiudizi. Perché l'analisi accurata, libera da condizionamenti di natura morale e ideologica, non solo ci permette di scoprire molte connessioni, ma soprattutto, un approfondimento esente da pregiudizi, può rivelare che componenti filosofiche e culturali di notevole spessore, grandi intelligenze e soggetti in possesso di piene facoltà mentali possono benissimo dar vita al "demoniaco" e a regimi criminali. Queste componenti non rendono il nazismo più accettabile, ma semmai, molto più inquietante. È la scusa della follia, al contrario, che fornisce delle attenuanti.
L'autore ricostruisce la nascita di tali radici, oltre che nella "Loggia luminosa" o "Società del Vril", soprattutto nella "Thule Gesselschaft", di cui il partito nazista era diretta emanazione, fondata sul mito dell'ubermensch ariano, e fortemente connotata da antisemitismo. Traeva ispirazione dalla cultura alchemica e rosacrociana, e dalle idee razziste di Guido von List, di Gobineau, di Chamberlain e dalla Società Teosofica di Madame Blavatskij, con la sua fantastoria e la sua fantageografia. Lo stesso "Mein Kampf" avrebbe una doppia chiave di lettura: essoterica ed esoterica.
La Thule, di cui fu fondatore von Sebottendorff, era idealmente collegata pure alla sua omologa, ma molto più illustre, storicamente e culturalmente, Golden Dawn inglese (Ordine Ermetico dell'Alba Dorata), che era stata però attraversata anche da conflitti di opposta natura politica.
La Golden Dawn vide tra i suoi ispiratori Eliphas Levi, e tra i membri Bram Stoker, William Butler Yeats e Aleister Crowley.
Il pensiero ermetico a cui da vita la Thule viene denominato "ariosofia", un misto tra la teosofia di Madame Blavatskij, il mito della superiorità della razza e della tradizione ariana e spinte tecnocratiche "progressiste".
La tesi centrale di questo saggio, e più volte riproposta nelle sue pagine, ruota, infatti, attorno al legame, che alla fine del XIX secolo c'era tra le società occultiste di Inghilterra e Germania, e che sarebbe stato il motivo principale del viaggio di Rudolph Hess in terra d'Albione per cercare alleanze che portassero ad un'intesa tra le due nazioni.
Originale la motivazione che Galli dà in merito alla decisione di dare il via all'Operazione Barbarossa, legata proprio alla missione di Hess. Sulla quale si innesta un'errata valutazione di Hitler, rispetto alle alleanze, alle forze in campo e al fronte nel Mediterraneo.
Ma oltre al progetto immediato di alleanza con l'Inghilterra, ci sarebbe anche quello conseguente più a lungo termine, e sempre su base esoterica, più ambizioso e più complesso di costruzione dell'Eurasia, al quale proprio l'Operazione Barbarossa è collegato.
Un progetto nel quale vedrebbe la piena realizzazione del cosiddetto "spazio vitale", con il suo ampliamento, e i propositi eugenetici ed "ecologici". Non è difficile, per me, individuare delle inquietanti analogie con le odierne élites, con la transizione ecologica digitale e con lo spirito di dominio mondialista, da una parte, e di certo multipolarismo dall'altra.
Ruolo fondamentale ebbe anche Karl Haushofer, con la sua "Geopolitica dell'Autodeterminazione" su base magica.
Galli analizza poi compiutamente le posizioni di Ernst Junger e Carl Schmitt, intellettuali sostenitori del regime, che però manifestano perplessità circa l'entrata in guerra e le motivazioni esoteriche legate alla stessa.
Lo storico ricostruisce con accuratezza legami, coinvolgimenti, motivazioni e manie filosofico-religiose del "gotha" del nazismo, non solo di Hitler, analizza anche il coinvolgimento di Anton Drexler, di Alfred Rosenberg, di Himmler e di Rudolph Hess. Questi ultimi due ebbero un peso enorme nella costruzione della weltanschauung esoterica nazista.
È insomma, un libro avvincente come un romanzo e di notevole levatura teorica, che riconsegna intatta, arricchendola di maggiori dettagli, tutta la mostruosità di questo sistema politico.
Una lettura che oserei definire indispensabile, e che invita all'approfondimento.