Consigli di lettura
Joe R. Lansdale, "Freddo a luglio" (1989)
«Quando uscimmo il cielo era pieno di lampi. Accompagnai Russel al motel Lazy Lodge, in periferia, dove lo registrai per la giornata. È un posto squallido che fa affari con i clandestini di passaggio, diretti verso lavori di merda che gli garantiscano abbastanza soldi per riuscire ad affittare una casa mobile da dodici metri. I pasti erano garantiti da un distributore automatico di bibite e dolciumi nell’atrio scalcagnato. Con un dollaro o giú di lí ti potevi concedere una Coca e un cartoccio di Snicker.»
«Mentre uscivamo dalla città, osservai per bene il Troione Rosso. Era tappezzata di carminio, e sul cruscotto trionfava un «Jim Bob» in caratteri argentei a rilievo. Il volante era ricoperto da una volgarissima falsa pelle di ghepardo, con attaccato un «pomello del suicida» color smeraldo che sembrava il batacchio di una porta. Jim Bob amava guidare con la sinistra sul pomello e la destra sul poggiatesta. Nello specchietto retrovisore gli scorgevo parte del viso. Sembrava su di giri come un ubriaco.»
Joe Lansdale è un texano dal cuore tenero. Nonostante molti suoi scritti siano tutt'altro che rassicuranti, anzi per lo più siano duri e crudeli, l'essenza di questo scrittore è riposta al sicuro nella sua coscienza squisitamente morale. Sa sempre dove voltare lo sguardo e per quali personaggi prendere parte. Dell'insieme di alcune caratteristiche, miscelate magistralmente, è costituita la sua poetica.
Nel caso di Lansdale, insomma, non importa quale sia il genere letterario trattato. Questo ancor più perché lo scrittore texano riesce a spaziare nei generi più disparati: fantascienza, giallo, noir, western, horror, thriller, pulp, mainstream, e lo fa con una naturalezza che ha dell'incredibile, con un'ingenuità disarmante. Infatti si ha costantemente l'impressione di essere a contatto con un eterno fanciullone. Un fanciullone geniale, ma da prendere molto sul serio.
Sono rari gli scrittori della sua levatura e della sua potenza narrativa. Lo sono un po' in tutte le latitudini e conforta ancor più questa mia tesi il fatto che, nonostante Lansdale peschi a piene mani da diverse fonti di ispirazione, alcune anche molto pregiate, il risultato di sintesi finale è assolutamente originale. Lansdale, in parole povere, è unico.
Qualcuno ha voluto vedere in lui solo l'efficace e sanguigno divulgatore di una letteratura popolare, con un pizzico di impegno sociale, ma sempre una sorta di ruspante campagnolo. Niente di più sbagliato, o meglio, sarebbe ora di reclamare nei confronti della letteratura popolare la dignità che le è stata fin qui negata.
Ma a parte questo concetto, che oramai dovrebbe appartenere all'ovvio, Lansdale è ben altro, è uno scrittore di una profondità e di una concretezza assoluta, uno di quelli che sa plasmare la parola scritta, fino a trasformarla in carne e sangue, commuovendo fino alle lacrime con la capacità di lasciare storditi, mentre innumerevoli idee ed emozioni si affollano nella mente del lettore.
Le sue storie non lasciano mai indifferenti. Sempre, anche a distanza di anni, vi rimarrà precisa l'idea e la sensazione che un suo romanzo o un suo racconto vi ha saputo comunicare. Potete anche odiarlo e provarne fastidio, ma indifferenza mai. Anzi non è escluso che potreste provare nel corso della lettura delle sue opere emozioni e sentimenti contrastanti, ma che alla fine sanno ricondurre ad una strada ben precisa: la ricomposizione narrativa e umana, filtrata attraverso un concetto quasi manicheo del mondo e delle relazioni sociali.
Quindi Lansdale, nonostante le apparenze e la ruvidezza di alcuni argomenti trattati, non è affatto un cinico o un nichilista. Ma un autore in cui amore, sentimento e solidarietà sono i concetti fondamentali e i veri protagonisti.
Tutto questo si rintraccia in maniera particolare in questo romanzo, che è principalmente un omaggio al rapporto tra padre e figlio, in tutte le sue possibili varianti.
"Freddo a luglio" inizia come un semplice thriller, un thriller intelligente, ma che sembra essere anche abbastanza scontato. Invece no, inaspettatamente ci si imbatte nel corso della vicenda in una serie di colpi di scena e in una serie di capovolgimenti di fronte, da spiazzare anche il lettore più smaliziato. La commozione, la rabbia e il divertimento vi accompagneranno fino alla fine, con la certezza che nel mondo della narrativa ci sarebbe bisogno di tanti Lansdale e che uno solo non basta.