I gatti sono come delle ostinate presenze, dei numi tutelari, che vivono placidamente, e che si dilettano a circondare la mia casa. Sono lì che passano i giorni e le notti all’interno del mio cortile o nei dintorni, nascondendosi negli anfratti, oppure dominando il panorama dai tetti.
Non so mai bene cosa pensino e sognino questi esseri, guardiani del mio microcosmo, che tengono molto alla loro libertà, che giocano e si divertono rotolandosi al sole o cacciando sul prato di fronte casa. Sono l’immagine di un’assoluta anarchica felicità. Detestano limiti e confini. Godono nel superarli.
Ogni tanto, quando stazionano sui muretti del mio giardino, trovandosi esattamente all'altezza del mio volto, i nostri sguardi si incontrano, quasi si fondono, e muti, o appena lievemente miagolanti, paiono esprimere gratitudine per il cibo che gli dono, e interrogarmi sul loro e sul mio essere al mondo.
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