venerdì 12 luglio 2024

Prometeo e Zeus


 Una delle storie che la madre raccontava a un Amos Oz bambino prima di addormentarsi:

«Quando Zeus seppe che Prometeo era riuscito a rubare per gli uomini una scintilla di quel fuoco che lui, Zeus, aveva loro negato per castigo, il vecchio quasi scoppiò di rabbia e furore. Ben poche volte gli dèi avevano visto il loro re così alterato. Per giorni e giorni, quella volta tuonò, nessuno che osasse avvicinarsi a lui. Ancora colmo di rabbia, il vecchio decise infine di arrecare agli uomini una immensa disgrazia sotto spoglie di magnifico dono. Ordinò al dio della lavorazione dei metalli Efesto di foggiare con della terra mista ad acqua l'immagine di una donna magnifica. La dea Atena insegnò a questa figura a cucire e tessere e la vestì con abiti meravigliosi. La dea Afrodite, dal canto suo, le elargì un fascino che abbagliava gli occhi di tutti gli uomini e accalorava i loro desideri. Mentre Ermete, dio dei mercanti e dei ladri, le insegnò a mentire senza batter ciglio, ad accattivarsi cuori, a usare mendace astuzia. Il nome di questa splendida creatura era Pandora, cioè: colei che è dotata di tutti i doni. Tale Pandora, Zeus assetato di vendetta fece portare in dono al fratello stolto di Prometeo. Invano questi aveva messo in guardia il fratello, ingiungendogli di stare alla larga dai doni degli dèi. Quello, appena ebbe visto tale bellezza, saltò dalla gioia addosso a Pandora che gli era stata offerta in moglie, e che portava con sé in dote un vaso pieno di doni da parte degli dèi dell'Olimpo. Un giorno Pandora sollevò il coperchio del vaso e ne vennero fuori malattie, solitudine, ingiustizia, crudeltà e morte. E' così infatti che sono arrivate al mondo tutte le disgrazie che vediamo intorno a noi. Se poi non dormi di già, vorrei ancora dirti che secondo me le disgrazie esistevano anche prima. Quelle di Prometeo e Zeus, e di Pandora stessa, per non parlare della gente comune quale siamo noi. Non disgrazie sono uscite dal vaso di Pandora, è piuttosto il contrario: il vaso stesso fu inventato per il troppo soffrire. Per il troppo soffrire fu aperto.»

Da "Una storia di amore e di tenebra"

[Nell'immagine: "Prometeo, Mercurio e Pandora" (1837) di Karl Mayer]

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