domenica 22 settembre 2024

"Inception" (2010) - regia di Christopher Nolan

 


“Inception” (2010) [voto: discreto]


regia di Christopher Nolan

con Leonardo DiCaprio, Cillian Murphy, Joseph Gordon-Levitt, Elliot (Ellen) Page, Ken Watanabe, Marion Cotillard


Christopher Nolan è uno dei registi più celebrati di questi ultimi anni, e direi anche meritatamente. 

Nonostante io abbia apprezzato poco il suo “Oppenheimer”, l’ho trovato però a tratti abbastanza ben strutturato e qualitativamente interessante.

Ciò, nel bene e nel male, ha accresciuto la mia curiosità verso la sua produzione e stimolato il desiderio di completare gradatamente, nei limiti del possibile, la conoscenza con i film che finora non ho mai visto. 


Recentemente è stata la volta del pluripremiato “Inception”, IMDb lo ha classificato addirittura come miglior film del 2010, io però vi ho rintracciato in parte gli stessi difetti di “Oppenheimer”.

Quest’opera lascia netta l’impressione di un’occasione mancata, di qualcosa di incompiuto. Bello, suggestivo con un grande cast, ma la troppa carne al fuoco rende il tutto scarsamente fruibile e funzionale alla narrazione. Un intrico di avvenimenti e di sensazioni in cui cerchi di seguire la trama e ti perdi inevitabilmente. C’è un’alternanza di situazioni comprensibili, ad altre confuse, astruse, indecifrabili.


La colpa non è certo degli attori che fanno del loro meglio. Non lo definirei proprio un passo falso, bisogna riconoscere che l’idea di fondo è molto accattivante, e che le trovate visive e gli effetti speciali sono di grande suggestione, anche se eccessivamente ridondanti, e con un fin troppo esibito autocompiacimento. Alla fine resta solo un suggestivo, ma macchinoso thrillerone fantascientifico con molte cose già viste e poca sostanza. E anche come tentativo di antologizzare una parte del cyberpunk e della fantascienza distopica, non mi pare particolarmente riuscito.


L’invenzione della manipolazione del sogno, e del sogno all’interno di un altro sogno, ad libitum, come se si fosse in un’immensa scatola cinese, per intervenire e modificare il reale fino a confonderlo col sogno che si trasforma in incubo, non è poi un’idea così nuova, anzi, e Nolan l’approccia con ingenuità e disinvoltura eccessive, che a volte finiscono inevitabilmente nella superficialità. La rappresentazione ne esce penalizzata e la narrazione si disperde in molteplici rivoli.


La denuncia sui pericoli di alienazione e disumanizzazione insiti nell’uso delle nuove tecnologie resta confusa e sotto traccia, così come sullo strapotere monopolistico delle major. Anzi, si vagheggia un uso arbitrario della tecnologia atto a regolare i conflitti per il bene collettivo. La pesante ingerenza della realtà virtuale diventa una necessità a cui adattarsi, basta che sia volta al “bene”, e gli effetti collaterali possono comunque essere contenuti e controllati.


La moltiplicazione dei piani narrativi, poi, ha contribuito alla confusione, impedendo l’ottimo lavoro ottenuto con “Memento”, “Interstellar” o con la trilogia del Cavaliere Oscuro. Chi lo ha paragonato a “Matrix” non sa quel che dice, qui manca quasi del tutto un’impostazione critica del reale, l’unicità e la coerenza del primo film della trilogia della coppia Wachowski.

“Inception” è un’opera piena di palesi e imbarazzanti incongruenze, con un finale banale, “aperto”, che ha scatenato una ridda di ipotesi e polemiche diverse, sulle quali è intervenuto anche il regista, cosa che non dovrebbe accadere.


La cosa migliore di “Inception”, però, che a mio parere in parte lo salva, è che contiene qualche intuizione interessante pronta per essere sviluppata in maniera più completa. Ha un potenziale molto forte e una qualità indubbia se paragonata a tentativi simili promossi in questi ultimi anni. Ed è sicuramente divertente, per cui gli si può sicuramente concedere una visione.

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